Gita a San Vito di Cadore (BL) - agosto 2010

Venerdì, 27 agosto - partenza ed arrivo a San Vito di Cadore

Partenza ad orario normale: ore 6,00 sveglia per partire, ultimi preparativi e piccolo contrattempo: la sportina con un po' di viveri è rimasta sul tavolo della sala e siamo dovuti tornare indietro a prenderla. Per recuperare abbiamo saltato l'appuntamento di Ancona Nord e ci siamo diretti a Fano per prendere Mario. Poi a Pesaro con il resto del gruppo (intanto 3 auto e 12 compagni di viaggio). Viaggio tranquillo ed arrivo a San Vito nel primo pomeriggio. Alloggio nella bella cornice del monte Pelmo all'Albergo Cima Bel Prà (consigliato).

La prima passeggiata è stata bagnata da alcune goccie di pioggia, ma nulla di grave ci ha semplicemente consigliato di prendere un po' di riposo con la visita del paesino che altrimenti sarebbe saltata. Qui si è avuto il completamento del gruppo a 15, con l'arrivo di Giovanni, Vittoria e l'amico Davide che ottimamente si sarebbe trovato con Ari (bella coppietta).

Sabato, 28 agosto - Bai de Dones (1889), Rifugio Cinque Torri (2187), Rifugio Scoiattoli (2285), Rifugio Averau(2413), Rifugio Nuvolao (2525), Passo Falzarego (2117) e Cortina

Il giorno della "grande camminata". Arianna si è felicemente accompagnata con le signore del gruppo: Tullia, Elisabetta e Paola, con le quali ha saggiato la seggiovia Cinque Torri. Noi veri uomini invece in spedizione nel percorso indicato nella cartina partenza comune a Bai de Dones (1889 m) e via per i rifugi Cinque Torri, Scoiattoli (percorso 439), dove ci siamo ritrovati con Ari, Davide e gli altri, poi ancora, sempre salendo e camminando, i rifugi Averau e Nuvolao a quota 2525 m. Quindi discesa ed arrivo a Passo Falzarego (percorso 441 - 2117 m.), passando per il laghetto Limedes (m. 2250). A Passo Falzarego 2° ricongiungimento e camminata comune fino a Col Gallina dove ci attendeva un ottimo strudel per concludere dolcemente una bella camminata. Poi in auto visita a Cortina dove si è esibita la banda di Umbertide.

Domenica, 29 agosto - da Rio Gere (1690) a Faloria Tondi (2328)

L'idea era di andare tutti insieme, almeno la maggior parte. Invece un accadimento apparentemente negativo si è dimostrato invece fortunato. Siamo partiti insieme agli altri da Rio Gere (ribatezzato Rio "Ghir" - pronuncia all'americana dal nome del celeberrimo attore), ma un quaglietto al piede di Ari ci ha costretto a tornare indietro. In ogni caso abbiamo percorso comunque qualche chilometro in splendide cornici montane. Dicevamo fortuito perché un po' di mal di pancia ci avrebbe reso, ed avrebbe reso anche agli altri, la giornata ben più complicata. Invece tornati indietro ci siamo fatti un bel "canarino" al bar e tutto è andato meglio. Abbiamo passato il tempo con molti animalini: mucche, cavalli, asini, agnellini e puledri. Ari ha riposato anche una mezz'oretta in auto mentre io potevo fare un sopralluogo al bel Lago di Misurina e all'altro laghetto D'Antorno, per poi tentare l'approdo alle Cime di Lavaredo, temporaneamente vanificato dal pedaggio previsto di 20 € ad auto... ho preferito guardare da sotto, anche per mancanza di tempo, ormai si era fatta l'ora del ricongiungimento. Pranzo veloce, soprattutto per volontà degli stessi ristoratori. Al pomeriggio, grazie alla generosità dei visitatori della mattina, siamo potuti salire al rifugio Auronzo (m. 2330), verso le Tre Cime di Lavaredo anche se, arrivati in auto in cima, abbiamo dovuto guardare in mezzo alle nuvole, comunque bellissimo.

Lunedì, 30 agosto - Venezia (e scusate se è poco!!!)

Giornata meravigliosa unico rammarico che il gruppo, sulla via del ritorno, si è diviso su diverse iniziative di rientro: Giovanni ha allungato il giro verso la Germania, Marco & co. direzione area dei vini Conegliano-Valdobbiadene, la mia auto e quella di Emilio dirette appunto a Venezia, anche se pure in questo caso gli itinerari non si sarebbero incrociati. Per me è stata l'occasione per portare Arianna sui luoghi del mio curriculum studiorum. Venezia sembrava non accoglierci nel modo migliore, infatti abbiamo preso un temporale che raramente mi è capitato di vedere, poi improvvisamente ed inaspettatamente un sole ed una giornata meravigliosa. Arriviamo e ci precipitiamo a vedere la novità del 4° ponte sul Canal Grande: il Ponte di Calatrava. Poi appunto il diluvio che sembrava non lasciare speranze, anche se dall'altra parte del Ponte degli Scalzi...qualche spiraglio di luce. Non ci siamo arresi e in quasi 6 ore e circa 10 km di passeggiate abbiamo fatto quello che definisco il giro classico (con l'esclusione di tutti quei posticini bellissimi e caratteristici che solo una presenza meno mordi e fuggi può consentire) quindi: Stazione Santa Lucia, Ponte degli Scalzi, Campo San Rocco e dei Frari, zona Cà Foscari, qui pausa pranzo perché Mario accusava calo di zuccheri e carboidrati. Venezia non è più quella di una volta e per fortuna, dove ti pelavano sempre e comunque, ora ci sono una serie di posticini dove anche la gente comune può nutrirsi e riposarsi un attimo. Nella pausa siamo tornati nei miei luoghi del delitto: foto sia mia che di Ari sperando che le sia di buon auspicio come lo è stato per me. Fatto pranzo, niente male le pennette all'arrabbiata, proseguiamo il tour con una bella digressione sulle Zattere ed alla punta della Salute, dove il Canale della Giudecca si incontra con il Canal Garande. Ormai il tempo si è rimesso al meglio ed abbiamo potuto apprezzare anche una non eccessiva acqua alta ed il passaggio delle gondole, sfiorato il Guggenheim, riattraversiamo il Canal Grande sul Ponte dell'Accademia, passiamo presso la "mia residenza" in Calle Malipiero e già che ci siamo a Palazzo Grassi, poi Campo Santo Stefano e via verso San Marco. Puntatina al Ponte dei Sospiri, in restauro già da un po' e poi via sulla strada del ritorno, passando per il 4° ponte sul Canal Grande: il Ponte di Rialto, la Strada Nuova e di nuovo in stazione, arrivederci Venezia!

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