MACERATA

Parliamo di Macerata. Che dire?

E' una graziosa città medievale, un genere per il quale è apprezzata ed è piena l'Italia, con le sue ovvie particolarità: l'Arena Sferisterio (2^ solo all'arena di Verona, ma molto diversa e intima), la Loggia dei Mercanti, i Cancelli d'ingresso, le immancabili Mura di cinta che delimitano perfettamente il centro storico, quelle da Sole e quelle di Tramontana... (per il quale, quando se ne deciderà la chiusura al traffico, sarà sempre troppo tardi - fortunatamente una Giunta illuminata vi ha provveduto, ancora circolano alcune auto e mezzi autorizzati, qualcosa è, ma le critiche assurde continuano).

E' situata in collina, poco più di 300 m. di altitudine, tra le valli dei fiumi Potenza a Nord e del Chienti a Sud, con i suoi diffusi spazi verdi (Giardini Diaz in primis e più recentemente il Parco di Fonte Scodella), conservati nonostante una politica urbanistica qualche volta viziata dagli interessi di speculazione edilizia.

Clima, vorrei dire, ideale: non è eccessivamente freddo d'inverno, né eccessivamente caldo d'estate. Me ne sono reso conto in pieno, quando ho potuto confrontare: gli umidi e afosi giorni feriali veneti, con i ventilati fine settimana maceratesi.

Qui hanno prosperato i nostri ascendenti e abbiamo passato i primi fondamentali anni dell'esistenza noi "giovani", tra la casa di via Crescimbeni, al n. 42, il negozio di via XX Settembre al n. 11 (ora pub "Le 4 porte", ma già in successiva evoluzione), la parrocchia di San Giovanni (chissà se potrò mai rivederla aperta) con parroco Don Enea , e le "vasche" di Corso della Repubblica.

Qui una bella vista del centro storico dal nuovo campo di calcio dei "Salesiani" che ci hanno avuto ospiti a Scuola in diversi.

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